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venerdì 7 ottobre 2011

Progetto"Graffiti..delle Ferrovie dello Stato"

Murales nel sottopassaggio tra Via Vico e Piazza  Cuoco a Campobasso











2 commenti:

Mara Iapoce ha detto...

Riconosco la differenza tra graffiti legali, come in questo caso, e aborti illegali perpetrati su muri, treni, e quant'altro. Ciò nonostante, ritengo che la distribuzione facile di bombolette e simili sia un vero attentato al patrimonio culturale ed architettonico delle nostre città pertanto, oltre a sanzioni esemplari, sistemi di videosorveglianza e di rimozione sofisticati, suggerisco di emanare una legge per cui tali bombolette vengano vendute solo a chi possiede una sorta di patentino per fini artistici.
Perché, se guardiamo la questione più a fondo, a cosa può servire una bomboletta d'inchiostro? A tinteggiare casa? No. La propria automobile? No.
E allora, facciamola finita con la vendita selvaggia di tali pericolosi strumenti!!
Al bando l'illegalità!

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo ad una ad una le parole di Mara. C'è da dire, tuttavia, che a me è capitato di vedere in azione due studenti dell'artistico in azione totalmente diversa da quella mostrata nelle immagini, ossia in azione imbrattamento muri cittadini. Quindi, inutile difendere a spada tratta senza sapere e scendere nel dettaglio. L'Italia tutta, inoltre, sta diventando un aborto, il bersaglio preferito dei Writers -alcuni dei quali provenienti anche dall'estro- perché sono consapevoli delle pseudo-pene vigenti nel nostro Paese e che, nonostante una sentenza guida, il reato non sia ancora ufficialmente bollato come associazione a delinquere (cosa che si fa senza problemi in altri Stati). Essere così blandi nei confronti di questa gentaglia è controproducente per le casse comunali: le amministrazioni locali e soprattutto il Governo centrale dovrebbero pensarci bene prima di chiudere un occhio o limitarsi a sequestrare le bombolette quando beccano i teppisti: avere una legislazione severa funge da deterrente, quindi produce meno atti vandalici, quindi impone meno spese di cura del fenomeno alle amministrazioni locali.